Per ottenere il massimo dalla tua DEM o dalla newsletter devi iniziare a ragionare anche su dettagli come l’email preheader. Perché sai bene che non puoi permetterti di perdere tempo con inutili giri di parole.
Certo, la presenza dell’oggetto studiato a tavolino consente di anticipare in modo chiaro ed efficace il tema della comunicazione. Ma sai bene che non è sufficiente, non oggi: il pubblico ha un’attenzione ridotta, minima.
In un paio di secondi decide se leggere o meno un’email che arriva nella casella di posta elettronica. Vuoi ottimizzare il rapporto tra le email arrivate e quelle aperte? Devi ragionare anche su questo elemento.
- Definizione di email preheader
- Perché scrivere il sommario
- Come creare un testo preview
- Cosa devi evitare sempre
- Regole per migliorare questo elemento
Cos’è l’email preheader, una definizione
Si tratta di una stringa di testo che funge da sommario delle email e segue l’oggetto. Quando la comunicazione arriva nella casella di posta elettronica, il preheader si mostra subito dopo il subject che appare in grassetto.
L’obiettivo di questo copy, che viene dopo il nome del mittente e il subject, è quello di dare ulteriori informazioni. E sfruttare tutto lo spazio disponibile nel client o nell’app di posta elettronica per convincere l’utente. Ma soprattutto per dare un maggior numero di informazioni rispetto all’oggetto email.
L’email preheader viene chiamato Johnson Box in onore di Frank Johnson, direct marketer a cui viene attribuito il merito di aver reso popolare questo testo per migliorare la risposta alle sue offerte.
Perché scrivere un email preheader
Il sommario email, noto anche come intestazione o Johnson Box nelle DEM, ha un ruolo fondamentale in termini funzionali. In primo luogo deve aiutare l’utente a gestire grandi quantità di posta elettronica.
Quindi, quando ragioni su come creare il tuo email preheader pensa sempre alla necessità di essere utile: è vero che devi sfruttare questo campo per dare spessore ed efficienza alla tua campagna di email marketing.
Ma il ruolo del sommario è quello legato all’user experience: la prima regola per scrivere l’email preheader è seguire il valore per chi legge e dare informazioni utili. Questo aiuterà ad aumentare i tassi di apertura.
Inoltre, scrivere un testo di preview dell’email ti consente di evitare segnalazioni spam. Chi ti riconosce subito clicca e apre il messaggio e magari se hai scritto un oggetto email troppo commerciale eviti la segnalazione.
Come scrivere un testo di anteprima
Bisogna rispettare la regola che abbiamo già suggerito: fare in modo che il testo che appare nella preview sia utile per l’utente. Quindi dirigiamo il copy verso la necessità informativa, diretta, basata sui dettagli.
Scrivere un oggetto email vuol dire, in parte, far leva sulle emozioni; per un testo anteprima invece ragioniamo sull’informazione che fornisce. Diamo delle informazioni in più e seguiamo il classico schema che troviamo tra headline e sottotitolo: la prima coglie l’attenzione, la seconda stringa approfondisce e delinea.
Quindi, devi scrivere email preheader semplici ma anche brevi. Sicuramente hai a disposizione uno spazio maggiore rispetto all’oggetto ma comunque restiamo intorno ai 100 caratteri, la misura disponibile per Gmail è 110 spazi inclusi. Quindi hai poche parole da utilizzare per attirare il click di chi riceve l’invio.
Soprattutto se consideri che da mobile lo spazio si riduce ancora di più. Quindi, la soluzione migliore è quella di rimanere sotto gli 80 caratteri mettendo in prima linea le parole indispensabili per dare le informazioni più importanti. Aggiungendo se desideri anche una call to action per invogliare i lettori a cliccare.
Cosa devi evitare nella preview
Il punto a tuo favore: grazie a questo testo che anticipa il contenuto puoi comunicare con maggior chiarezza cosa stai offrendo nella DEM o nella newsletter. L’errore da evitare è chiaramente l’uso incontrollato del testo.
Se lasciato vuoto, il preheader può richiamare contenuti di servizio come ad esempio la parola UNSUBSCRIBE o VERSIONE DESKTOP. Oppure puoi ripetere l’oggetto email creando un effetto poco sicuramente piacevole.
Un risultato identico avviene quando abusi con le emoji: possono aumentare il CTR ma se esageri rischi di creare un effetto caos che non comunica affidabilità né all’utente, né ai filtri antispam che bloccano le email.
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Come migliorare l’email preheader?
Testa soluzioni differenti. In alcuni casi puoi anche lasciare vuoto il campo e permettere che nell’anteprima del client appaiano le prime parole della newsletter o in una DEM, ma deve essere una tua scelta.
Quando per motivi differenti hai bisogno di un testo email di preview, puoi creare dei test e verificare qual è la soluzione migliore per aumentare il numero di utenti che decidono di aprire le tue comunicazioni. Ovviamente tutto dipende anche dai tool che usi? Vuoi maggiori informazioni sulle nostre proposte di email marketing?