Cos’è il noreply e perché non conviene usare l’email senza risposta?

da 16 Set 2024Marketing

Le email noreply – ovvero che non esigono e accettano risposta da parte del ricevente – sono una soluzione usata in molte occasioni. Soprattutto quando un brand vuole comunicare in modo unidirezionale. Quindi, senza consentire all’altra parte di inviare una risposta e impostare una conversazione degna di questo nome.

Noi sappiamo che la tecnologia dell’email, da sempre, rappresenta un modello di basato sull’interazione bidirezionale, una sorta di conversazione asincrona che permette alle parti di scambiarsi messaggi. Il noreply consente alla fonte di chiudere questa doppia direzione del flusso comunicativo.

Questo può provocare un senso di frustrazione difficile da superare. Se ricevi un’email noreply, che non ti consente di rispondere, cosa fai? Qual è il tuo stato d’animo? Scopriamo quali sono i dettagli di questa soluzione ed eventuali alternative per evitare l’opzione, ormai anacronistica, dell’email senza risposta.

Cos’è l’email noreply, definizione

L’email noreply – nota anche come email senza risposta – è un tipo di messaggio di posta elettronica che non prevede interazione dopo il primo invio. Quindi si suggerisce al ricevente di non rispondere.

Esempio di email noreply.
Esempio di email no reply.

Non a caso, il termine “noreply” nelle mail vuol dire proprio non replicare, non interagire. Perché la risposta non verrà letta e non arriverà all’attenzione di qualcuno che darà seguito a eventuali domande. Ma cosa succede se rispondo a una email no-reply? Niente, il messaggio non viene recapitato (e ti viene notificato).

Da leggere: cosa sono le welcome email

Un esempio di testo email noreply

Ti accorgi facilmente di essere di fronte a questo tipo di comunicazione perché nel testo del messaggio troverai qualche indicazione del tipo: “si prega di non rispondere a questo messaggio”. Inoltre, l’indirizzo di posta elettronica di invio si caratterizza per un struttura simile noreply@nomeazienda.it.

Impatto negativo delle email noreply

Anche se abbastanza diffuse, queste comunicazioni hanno notevoli risvolti negativi sul pubblico. In primo luogo, portano a una user experience negativa: c’è disappunto quando ricevi un’email – magari con un messaggio poco chiaro – e non puoi chiedere spiegazioni o inviare la tua opinione sul tema.

Inoltre, spesso le email senza risposta rischiano di essere etichettate come messaggio indesiderato sia da chi le riceve che dai filtri delle caselle di posta elettronica. Infatti, molte tecniche di spam puntano a questa soluzione alternativa per allertare il lettore e proporsi come comunicazione ufficiale da parte delle aziende. In estrema sintesi, l’uso delle email noreply può avere un impatto negativo sulla deliverability.

Perché usano questo tipo di email?

Anche se hanno un impatto potenzialmente negativo, le email noreply sono ancora utilizzate dalle aziende per diversi motivi. Il primo: evitare di perdere tempo nel rispondere a determinati messaggi quando l’invio non pretende (almeno secondo la logica aziendale) un feedback o un’interazione. Esempio concreto?

Dopo il soggiorno in hotel, il cliente riceve un questionario per valutare la qualità del servizio con un indirizzo di email non presidiata. Una soluzione del genere consente all’impresa di evitare un botta e risposta che potrebbe essere controproducente. Almeno secondo una prima valutazione. In realtà non è così.

Email noreply
Ecco perché devo rispondere all’email – Fonte immagine e dati

L’uso di email noreply porta a un senso di disappunto e frustrazione da parte del cliente che invece hanno bisogno di sentirsi accettati e ascoltati dai brand. Un dato utile: secondo Google, il 61% dei consumatori si aspetta che i brand forniscano le informazioni di cui hanno bisogno, quando servono sul serio.

Da leggere: come chiedere scusa al cliente via email

Qual è l’alternativa a tutto ciò?

Semplice, puoi utilizzare una casella di posta reale e personalizzata. Ad esempio, crei un indirizzo info@azienda.it per questioni generiche, clienti@azienda.it per il supporto e così via. In questo modo puoi mantenere un contatto reale con i tuoi contatti ed evitare il senso di frustrazione e distacco.

Ad esempio, se colleghi il tutto a un buon CRM puoi sfruttare al massimo anche le email in cui un potenziale lead o prospect invia una domanda. Così non perdi neanche un’occasione per ottenere il massimo dalla tua attività di gestione dei contatti. Inoltre, pensi di dover gestire delle gran quantità di risposte?

Puoi sfruttare l’occasione per lavorare con il content marketing: crea delle risposte predefinite a domande comuni e pubblica delle pagine FAQ da pubblicare sul sito web. Realizza delle risposte predefinite da personalizzare e inviare via email in modo da generare un flusso informativo sempre virtuoso.

Ecco perché il consiglio che possiamo dare a chi vuole gestire al meglio le comunicazioni con i clienti è quello di usare un tool professionale come Centrico. In questo modo puoi avere sia delle email noreply, se necessario. Ma hai anche la possibilità di evitare questa soluzione per creare alternative valide.

Riccardo Esposito

Riccardo Esposito

Copywriter e blogger, autore di My Social Web. Lavoro con la scrittura online e mi occupo di temi legati al web marketing.