Drip campaign, un termine importante per chi lavora con l’email marketing. Qual è il motivo? Semplice, dietro questo concetto si nasconde la possibilità di gestire grandi quantità di messaggi, inviati a molti utenti.
Ovviamente nel momento giusto. E in completa autonomia. Non sempre è sufficiente creare una newsletter aziendale efficace e mandare una DEM per aumentare le vendite dirette di un prodotto o un servizio.
A volte la tua campagna di email marketing deve affrontare dei passaggi articolati per ottenere di più dal funnel di vendita. Lo sa bene chi gestisce un ecommerce e vuole lavorare sulle tecniche di upselling.
Senza mai dimenticare il cross selling. Oppure vuole impostare una serie di email automatiche per alimentare i touchpoint logistici inviando delle comunicazioni puntuali a chi ha mandato a prendere un bene. In questi casi c’è bisogno dell’invio automatizzato delle email. Ed è qui che entra in gioco il concetto che stiamo affrontando.
- Cosa sono le drip campaign, spiegazione
- Come fare una drip campaign, i punti chiave
- Esempio di drip email marketing
- Gli strumenti di una campagna efficace
- Prova Centrico per le tue campagne
Cosa sono le drip campaign, una definizione
Con questo termine intendiamo delle attività di email marketing in cui si prevedono invii di email cadenzati, basati su combinazioni di eventi precisi e definiti a monte da una programmazione umana. Il nome stesso definisce la natura di quest’attività. Drip campaign, infatti, si può tradurre con campagne di gocciolamento.
Con questa metafora idrica intendiamo un’attività di email marketing avanzata in cui ogni invio viene cadenzato, calcolato e articolato con precisione in modo di reagire a una determinata azione o circostanza.
Come fare concretamente una drip campaign
Il marketing basato sulle drip campaign punta su una strategia di comunicazione che invia ai lead una serie di messaggi creati in precedenza per rispettare i passaggi di un determinato funnel che può avere più obiettivi.
Come suggerisce Wikipedia, il drip marketing si basa su due pilastri fondamentali: la tempistica dei messaggi segue un corso predeterminato e questi contenuti vengono fatti sgocciolare a seguito di comportamento o stato del destinatario. Per questo possiamo dire che stiamo lavorando nei confini dell’automation marketing.
Si sceglie un obiettivo e si individuano dei trigger che fanno scattare l’invio e il relativo flusso. I grilletti (traduzione di trigger) sono status o azioni dell’utente che possono determinare l’inizio e il proseguimento della drip campaign. Tutto questo, però, senza dimenticare l’intervento umano per ottimizzare eventuali processi.
Automatizzare non vuol dire dimenticare completamente il percorso di vendita e lasciarlo in mano agli automatismi. Che comunque possono velocizzare e aiutare a svolgere grandi masse di comunicazioni per invii di gruppo e gestione del funnel. Ma alla base c’è sempre la buona programmazione e il controllo (follow up).
Esempio di campagna via email di benvenuto
Oltre a target, obiettivi e trigger, per una drip campaign devi avere a disposizione i template giusti per impostare il tipo di email che hai deciso di inviare. Ad esempio, potresti attivare un processo di benvenuto per cui quando gli utenti si iscrivono arriva una comunicazione di benvenuto. Dopo due settimane le stesse persone vengono contattate per essere messe a conoscenza di une book da scaricare. L’azione non è stata effettuata?
Dopo una settimana avviene un reminder per evitare che il contatto lasci l’azione irrisolta. Mentre chi ha scaricato viene messo a conoscenza di un canale per lasciare recensioni rispetto a ciò che è stato scaricato. E magari si invia un’email con un prodotto a pagamento così puoi monetizzare il tutto.
Quali sono gli strumenti indispensabili?
Per applicare i principi della drip campaign al tuo business non bastano le buone intenzioni che ti spingono a usare le email per andare oltre la classica newsletter aziendale. Non è sufficiente neanche una pianificazione strategica, che resta il pilastro di una buona campagna di gocciolamento degli invii email: in questo modo puoi gestire al meglio i processi e ottenere esattamente ciò che desideri. Però servono anche strumenti avanzati.
Devi utilizzare software capaci di gestire questi equilibri e le varie concatenazioni di triggered email che si snocciolano in base a determinati eventi. Come, ad esempio, una vendita o il compleanno di un contatto.
O ancora l’assenza per un certo numero di settimane/mesi di acquisti. Per ottenere tutto questo hai bisogno di un programma di email marketing automation, ovvero basato su processi indipendenti che consentono di rendere l’invio email immediato, semplice, gestito da un workflow automatizzato e studiato a monte.
Da leggere: come fare SMS marketing per e-commerce
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